Senza titolo 31

Il guaio è che non mi hanno mai insegnato a superare la frustrazione derivante da un rifiuto, da una situazione contraria alle mie aspettative. Già da piccola sapevo che avrei dovuto esser brava a incassare contante senza prendere banconote false, avrei potuto riscuotere assegni dopo aver verificato la copertura. C’era modo di posticipare i pagamenti. Attenzione ai morosi d’abitudine.

Ma come cazzo si fa a incassare un rifiuto?

Penso che a volte sia più semplice smaltire un rifiuto pericoloso. Chiami qualche ditta incaricata, ti preoccupi di verificare la destinazione, compili il registro di carico e scarico.

Ora invece continuano a risuonarmi in testa centinaia di stupide canzoni, parole senza fatti, vado indietro pensando a due anni di stupidità, e all’improvviso mi rendo conto: è finito tutto, davvero, ogni remota speranza se n’è andata veloce e silenziosa come la nevicata di ieri sera, che stamane già aveva abbandonato il selciato.

Ma la neve, lei, se ne fregava. Continua a fregarsene. Beata lei. Io non so cosa fare. A volte vorrei sparire nell’arco di una nottata, come lei. Sciogliermi. Altre volte vorrei esserci per sempre, come su un pendio a tremila metri.In questo momento, però, non so proprio come reagire.

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